UNA SERA D’AUTUNNO  

 

La luce apocalittica di una sera d’autunno gioca con le onde, incendia la sabbia della spiaggia, avvolge una sagoma canuta, seduta su di una panchina; allungando all’infinito le rughe sul suo viso di vecchio. 

In pensione, cacciato da casa dalle informazioni della TV e dalle giaculatorie di sua moglie, e venuto su questa panchina a cercare un po’ di pace guardando il mare. Il suo spirito s’inquieta con l’arrivo di una vettura; di sbieco, sorveglia con un occhio colui che ne esce, una lunga sacca in mano.

Un Pescatore ?... Il nuovo arrivato fa qualche passo sulla spiaggia, poi s’ inginocchia, apre la sacca, poi monta un’ aquilone delta acrobatico . Il vecchio borbotta fra le sue labbra, i giovani non hanno null’altro da fare che giocare con questi cosi stupidi:  dai colori aggressivi e dalle rumorose vibrazioni assordanti e lancinanti; l’uomo si ripromette di fuggire al più presto dal quel guasta feste, a pena avrà ritrovato un po’ di forze.

 Il giovanotto si mette una cuffia sulle orecchie, poi accende il suo Walkman.                                                                                                                                  
- guarda un po’, questo scemo, adesso ci assorderà con il suo coso volante e nel fra tempo ascolterà la sua musica !

Pronto, tira sui cavi, l’aquilone s’innalza rapidamente diritto verso il cielo.   Silenzio, rumore delle onde ...

--quelli che fanno casino devono essere stati vietati !... pensa il vecchietto.                                                                                                                       
L’aquilone sfiora i flutti, esegue una serie di cerchi,  al ritmo del rotolare delle onde. Un bagliore di sorpresa illumina lo sguardo del vecchio, quadrati perfetti, intercalati da stop, atterraggio sul dorso.  Scricchiolio di passi , un altro energumeno si avvia sulla spiaggia, sacca sotto il braccio e radio-registratore   alla mano ...

- ecco fatto, questo qua e il guasta feste di turno, disturberà tutti con il suo rock and roll !  

Due minuti di discussione , montaggio del secondo aquilone identico al primo. L’attenzione dello spettatore si ferma sul disegno della vela, il motivo ricorda vagamente un fiore, lo sguardo e soddisfatto dalla scelta dei colori, armoniosi , nulla a che vedere con i toni vistosi vagamente intravisti nell’ultima stagione estiva  !... il registratore viene avviato, alle prime note i due aquiloni si innalzano, si incrociano e si inseguono creando e eseguendo figure simmetriche seguendo il ritmo della musica.

 " --Ma? e un balletto quello che eseguono .  " Flash-back : La memoria usurata ritrova un ricordo di ballo, sullo stesso valzer di Strauss... tanto tempo fa . Le mani callose si serrano sul bastone, fino a respingere quell’emozione nostalgica.  Una pausa…il ritmo cambia, più veloce, più moderno, nonostante tutto non urta l’udito del critico.

Gli aquiloni si fiondano uno incontro al altro, poi si evitano con uno scarto, giocano un momento quasi ad attorcigliarsi uno nel altro. Un sorriso di divertimento scava qualche ruga supplementare sul volto dell’anziano.  Le traiettorie diventano linee, le figure dei disegni; l’insieme prende una coerenza che permette di anticipare mentalmente i prossimi movimenti, gli aquiloni sembrano essere note musicali scritte su uno spartito celeste.  Un quarto d’ora di spettacolo poi il vento rinfresca, il cielo si scurisce, i piloti posano i loro apparecchi, poi riavvolgono i loro cavi.   Il loro aquilone in mano, avanzano per smontarlo verso la panca.  Lo sguardo pallido segue con attenzione l’operazione. 

- " Buon giorno, accenna uno degli arrivati."
- " E…  E divertente quello che fate     "
- “ Non e ancora molto a punto ma …                                                                                                                                                                                        
- “ In ogni caso e bello "   poi pensando ad un regalo di natale per suo nipotino"

- “ Dove li comprate questi aquiloni" ?

- “ Questi signore non li troverete in nessun negozio, gli abbiamo costruiti noi stessi …e parte interessante della cosa… "

- “ Gli cucite voi ?"  la voce sì e fatta intrigante.

- “  Si, stiamo per destabilizzare  la civiltà " comprare tutto pronto e fatto " ... lo scherzo innesta un pensiero di derisione ... cenno della testa approvatore."

- “  Arrivederci !"  la gioventù si allontana, il paesaggio riprende la sua verginità. 

Vuoto…rumore d’onde… il vecchio si alza e vede arrivare Luigi uno dei suoi amici .

-- ricomincerà ancora a parlare dei suoi problemi di salute .......che noia,  questi  vecchi!.....